Care amiche, il mio primo baby shower..che emozione!
Lo ricorderò meno tragico del primo bagnetto fatto a mia figlia. Lì mi salvò mia madre.
Per decenza non farò cenno alla profonda conoscenza da noi dimostrata nel gioco con l’apparato riproduttivo femminile (mi aspetto la vostra gratitudine) ma lasciatemi ricordare la faccia di Gennaro quando, appena rientrato in casa, se l’è ritrovato bello grande e stampato su A3, proprio davanti. Impassibile e discreto è risalito nella sua camera.
Lì ho capito che Francesca era una donna fortunata e poteva contare su quell’equilibrio che tutte cerchiamo nel nostro compagno.
Gennaro era ormai lontano quando, con il jingle delle comiche di Benny Hills, c’è stata la gara per il cambio del pannollino. Alla premura che aveva avuto la nonna (del bambolotto ovviamente) nel munirlo di un triplostrato di body, cannottiera e camicino della fortuna, ci abbiamo pensato noi a ristabilire un sano e più realistico contatto con la realtà di quel momento: qualcuna riproduceva il verso di un neonato urlante, altre facevano notare che la tecnologia dei pannolini a strappo potrebbe essere ormai obsoleta.
Giusto, ma intanto il bambolotto scivolava, lentamente, giù dal divano…che ansia! Comunque ragazze, scherzi a parte, siamo state perfette a simulare la pericolosità di un trauma cranico (unica eccezione la dolce Marina).
Complimenti a tutte!
Un po’ di confusione l’abbiamo avuta, io in particolare, sulle proporzioni che dovrebbe assumere una pancia al nono mese. Tagliando “ad occhio” il nastro forse ho pensato a Betty Boop…ma non è grave se promettete di non rilevare che ne ho avute due di gravidanze.
In ogni caso il bilancio per il futuro del piccolo Federico è positivo: mangerà da dio, ha una casa grande e confortevole, ha un padre equilibrato, vedrà un sacco di filmini con i giochi del matrimonio ma soprattutto, questa mi sembra la cosa più importante, avrà una madre che ha tanta voglia di vivere…
e zie che gli daranno quell’allegria indispensabile ad affrontare i compromessi di questo mondo.
Federico, ti aspettiamo!
Con affetto
Cristina